Elogio dell’incompletezza

A Milano, presso la galleria Francesca Minini, una collettiva che, attraverso le più svariate partiche artistiche, chiama in causa i concetti di finito e non finito, compiuto e da compiersi. Invitando così il visitatore a prendere parte al processo creativo. Fino al 14 luglio.

An incomplete history of incomplete works of art: questo il titolo di un’interessante collettiva capace di riflettere sui concetti, opposti, ma reciprocamente connessi, di completezza e incompletezza dell’opera d’arte, oltre che sul ruolo esercitato dal visitatore, non più spettatore passivo, ma complice dell’esperienza creatrice. Una selezione di artisti, emergenti e non (da Ghada Amer a Nina Beier, da Pierre Bismuth a Ryan Gander, da Sol Lewitt a Mandla Reuter e Ron Terada), attraverso le pratiche della pittura, del disegno, della scultura, del video e della fotografia, mostrano come l’opera non si identifichi con la cristallizzazione di una forma-contenuto, ma sia invece libertà e gioco, il cui fine non è tanto la realizzazione di un manufatto, quanto piuttosto l’inesauribilità del creare.
La mostra si presenta pertanto come una piattaforma di con-fusione tra il piano dell’arte e quello della vita: offre al visitatore una specie di argilla significativa, chiamandolo anche, dove possibile, a offrire il proprio contributo, partecipando attivamente alla realizzazione dell’opera.

Alessia Delisi

Milano // fino al 14 luglio 2012
An Incomplete History of Incomplete Works of Art
a cura di Adam Carr
FRANCESCA MININI
Via Massimiano, 25
02 26924671
[email protected]
www.francescaminini.it

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Alessia Delisi

Alessia Delisi

Palermitana d’origine e milanese d’adozione, si laurea in Filosofia Estetica con il massimo dei voti e una tesi su “Rayuela” di Julio Cortázar. Giornalista freelance, scrive di arte, architettura, design e cultura visiva. È coautrice di una pellicola indipendente argentina.

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