Gianfranco Baruchello per i Martedì Critici. A Roma un altro incontro con un grande maestro italiano. Su Artribune Television si parla invece di Liliana Moro

Martedì Critici, Roma, Auditorium Mecenate. Ciclo capitolino numero 3, appuntamento numero 6. A confrontarsi col pubblico, stavolta, è Gianfranco Baruchello. Cinquant’anni di carriera, per un artista di grande spessore, che già nel 1962 si fece conoscere al grande pubblico, grazie alla storica mostra New Realists presso la Sidney Janis Gallery di New York, insieme a […]

Martedì Critici, Roma, Auditorium Mecenate. Ciclo capitolino numero 3, appuntamento numero 6. A confrontarsi col pubblico, stavolta, è Gianfranco Baruchello. Cinquant’anni di carriera, per un artista di grande spessore, che già nel 1962 si fece conoscere al grande pubblico, grazie alla storica mostra New Realists presso la Sidney Janis Gallery di New York, insieme a nomi eccellenti come Festa, Rotella, Schifano, Warhol, Segal, Dine, Lichtenstein, Christo, Spoerri, Tinguely.
Una ricerca molto personale la sua, tutta orientata all’analisi del meccanismo di formazione dell’immagine e di articolazione dello spazio. Tele e oggetti realizzati con materiali di riciclo o d’archivio, quadri composti sovrapponendo lastre di plexiglass a fondali di metallo o cartone, grandi mappature grafiche di luoghi geografici e mentali, assemblaggi all’interno di scatole o vetrine: Baruchello ha spaziato tra linguaggi, materiali e formati eterogenei, dedicando moltissima attenzione anche alla grammatica del video. Centrale, nelle sue sperimentazioni filmiche, l’idea di montaggio e postproduzione analogica, grazie a un poetico cut&mix che pesca da immagini esistenti. Nel 1964 firma il rivoluzionario Verifica incerta, film realizzato insieme ad Alberto Grifi il cui andamento è regolato dalla combinazione di pellicole di vecchi film hollywoodiani, destinate al macero.
Fine intellettuale e pensatore, Baruchello ha scritto anche diversi libri, dove ha concentrato riflessioni filosofiche dedicate alla pratica artistica e alla teoria estetica. Uno dei suoi testi più noti è dedicato a Marcel Duchamp, conosciuto a Milano nel 196: con lui strinse una forte amicizia, che durerò fino alla scomparsa dell’artista francese.
La sua ricerca si accompagna costantemente anche all’impegno nel sociale: nel 1975 si sposta in campagna, dove fonda la società Agricola Cornelia S. p. A. Nel 1998 viene istituita la Fondazione Baruchello.
Domani, su Artribune Television, arriva intanto il video dell’incontro con Liliana Moro.

– Helga Marsala

Martedì Critici
a cura di Alberto Dambruoso e Marco Tonelli
8 maggio 2012, ore 19
Auditorium di Mecenate – Largo Leopardi (via Merulana), Roma
Ingresso libero
[email protected]

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Ha innsegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a…

Scopri di più