Il post-contemporaneo? È moderno. Anzi, Moderna

Un progetto per la GAM di Palermo, che è anche il rifiuto dell’uso (e abuso) del termine ‘contemporaneo’. Alessandro Bazan attinge, fino al 30 aprile, dagli illustri predecessori che lo hanno ispirato, con un neo-manierismo che seduce pubblico e critica.

Giuseppe guarda la notte e intanto pensa, di certo non a quella città che incombe ai suoi piedi: da lontano seducente e luminosa, da vicino frenetica e incastrata tra le sue troppe magagne. Alessandro Bazan (Palermo, 1966) ritrae il figlio nel rigoglio silenzioso della sua adolescenza, pretesto perfetto per offrire una veduta panoramica di Palermo. Immagine in cui – come nella tela di fronte, Mezzogiorno – si avverte quello stato di sospensione proprio di chi teme le vertigini, ma allo stesso tempo è fortemente attratto dall’altezza. Tutto è più suggestivo dall’alto: le scene apparentemente caotiche, eppure sottilmente inappuntabili, si disegnano in una pletora di dettagli minimi, insostituibili. Un modo di riappropriarsi dei luoghi, provando a ridefinire il paesaggio urbano secondo coordinate labirintiche, nel brulicare invadente e ossessivo di macchine, passanti, palazzi.

File0002 Il post-contemporaneo? È moderno. Anzi, Moderna

Alessandro Bazan - Sweet Sheets - 1996-2012 - 82 disegni su carta

Ad animare oggetti, figure, personaggi, scena dopo scena, è un movimento sincopato che, spontaneamente, attira e coinvolge chi osserva: è il bagaglio emotivo di ognuno, le tracce dell’inconscio, i ricordi, il sistema di valori e relazioni, a decrittare i rimandi sparsi qui e là sulle tele. In un misto di ebbrezza e malinconia. Da più di un decennio caposcuola degli artisti palermitani, Bazan dichiara un’attenzione per maestri come Tintoretto, Monet, Schifano, modelli che non ricalca ma da cui attinge per raccontare un mondo “terra terra”: la “monnezza”, come lui stesso l’ha definita in passato.
Artista comunicativo e generoso, Bazan persegue una figurazione che lo tiene ancorato al reale, tra sinfonie tonali colme di qualità sonore. Una pittura che spazia dal trionfo del colore al monocromatismo e che, per questo appuntamento alla Gam di Palermo, affianca alle grandi dimensioni dei paesaggi e delle scene d’interni anche alcune piccole nature morte,  delicatissime. A impreziosire ulteriormente la mostra è un allestimento di disegni, minuziosamente composto da Federico Lupo, chiamato a reinventare in forma di opera installativa un corpus grafico che va dagli Anni Novanta a oggi. I soggetti – che siano corpi nudi, figure ritratte in un languido bivacco, musicisti o cricche di gente impegnata a discutere – tradiscono sempre un’avvenenza e una sensualità che per Bazan è intrinseca alla pittura stessa.

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Alessandro Bazan - Natura - 2011

E se la pittura contemporanea, in Italia, quando piace è perché di moda, quando si vende è perché è commerciale, per Bazan – provocatoriamente – nemmeno di contemporaneo si tratta. Pittura “moderna”, fuori dai trend. Parola di uno che con la pittura ha successo. E se ha successo è solo perché è bravo.

Giulia Amodeo

Palermo // fino al 30 aprile 2012
Alessandro Bazan – Moderna
a cura di Francesco Gallo Mazzeo
Catalogo Flaccovio Editore
GAM – GALLERIA D’ARTE MODERNA
Via Sant’Anna 21
091 8431605
[email protected]
www.galleriadartemodernapalermo.it 

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Giulia Amodeo

Giulia Amodeo

Giulia Amodeo è nata a Palermo nel 1981. Nel 2004 consegue la laurea in Arte Moderna presso il Dams di Palermo con una tesi sulla lettura pittorica dei drammi shakespeariani pubblicata l’anno successivo. Dal 2006 al 2009 dirige la galleria…

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