Un fenomeno a Los Angeles. Tra swinging, lounge e vintage, gli anni Sessanta dettano legge. E per la Shag painting è un trionfo

In Italia è semi-sconosciuto, mentre in California lo considerano il guru del Tiki-lounge, stile ispirato agli Swinging Sixties made in USA: personaggi e ambientazioni di Shag, classe 1962, sembrano usciti da un magazine dell’epoca, con l’aggiunta di atmosfere noir ed elementi tipici del pop surrealism. Inconfondibile la tecnica, tra colori elettrici, precisione maniacale e un […]

In Italia è semi-sconosciuto, mentre in California lo considerano il guru del Tiki-lounge, stile ispirato agli Swinging Sixties made in USA: personaggi e ambientazioni di Shag, classe 1962, sembrano usciti da un magazine dell’epoca, con l’aggiunta di atmosfere noir ed elementi tipici del pop surrealism. Inconfondibile la tecnica, tra colori elettrici, precisione maniacale e un risultato totalmente flat. È a lui che si deve il rilancio di questo graphic style, che agli inizi degli anni 2000 ha influenzato illustrazione, design e moda. Ed è a lui che la Corey Helford gallery di Culver City, Los Angeles, ha appena dedicato una personale, dal titolo Animal Kingdom. In mostra un’ampia serie di tele, letteralmente andate a ruba: soldout nel giro di pochi giorni e un opening preso d’assalto dai collezionisti del genere, disposti a pagare anche quasi 40’000$ per il pezzo più grande. Amatissimo dai fan, Shag è un vero artistar. Celebrato persino da Disneyand, che gli ha commissionato gadget, serigrafie e artwork in edizione limitata, e dal musical Shag with a Twist, in cui trama, costumi e scenografie sono direttamente ispirati ai suoi dipinti e al suo immaginario vintage.

– Giorgia Mannucci

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