Esther Stocker. Geometricità liquida

La libertà estrema concessa laddove le forme sono le più rigorose. Un tema affrontato spesso dagli artisti. E in maniera assai elegante da Esther Stocker, in mostra a Roma da Oredaria, fino al 12 febbraio.

Rigore ed eleganza nell’approccio estetico alle forme: nella personale In defence of free form, Esther Stocker (Silandro, 1974) riflette sulla percezione visiva e l’interazione dell’opera con lo spazio attraverso la totale purezza delle composizioni. Le installazioni, in cui le linee si frammentano, digradano verso l’espressività geometrica delle tele, dove prende corpo la ricerca sulle forme libere. Se da una parte il rispetto per le linee appare evidente, dall’altra l’artista mostra la voglia di rivelare quella “libertà” che la purezza ortogonale delle forme può nascondere.

La forza sprigionata dall’intersecarsi delle linee fa cogliere nuove, ardite geometrie nello spazio: come nel lavoro In defence of free form – part 2 (nello spazio project della galleria) in cui da lettere sulle pareti si diramano fili neri a costruire una struttura dinamica e significante. Da qui il lettore si muove “definendo” il proprio ruolo, sia in rapporto all’opera stessa sia in relazione allo spazio.

Marzia Apice

Roma // fino al 12 febbraio 2012
Esther Stocker – In defence of free forms
OREDARIA ARTI CONTEMPORANEE
Via Reggio Emilia 22-24
06 97601689
[email protected]
www.oredaria.it


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Marzia Apice

Marzia Apice

Marzia Apice, romana, si è laureata nel 2002 al Dams di Roma Tre con una tesi in Storia e Critica del Cinema. A partire dal 2003, anno di iscrizione all'ordine dei giornalisti del Lazio, ha lavorato come giornalista free lance…

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