Via da Torino. Francesco Manacorda dopo due anni a capo di Artissima se ne torna in Gran Bretagna. È il nuovo direttore della Tate Liverpool

Neanche due anni di Artissima, ed ecco la grande opportunità internazionale. Appena il tempo di metabolizzare la seconda edizione della fiera con la sua direzione, con buoni consensi diffusi a dire la verità, che Francesco Manacorda saluta Torino: la Tate Liverpool lo ha infatti chiamato alla direzione, dove prenderà il posto di Christoph Grunenberg, da 10 anni al […]

Neanche due anni di Artissima, ed ecco la grande opportunità internazionale. Appena il tempo di metabolizzare la seconda edizione della fiera con la sua direzione, con buoni consensi diffusi a dire la verità, che Francesco Manacorda saluta Torino: la Tate Liverpool lo ha infatti chiamato alla direzione, dove prenderà il posto di Christoph Grunenberg, da 10 anni al timone.
Il panorama critico-curatoriale è da tempo in forte fermento, probabilmente in virtù dell’ingresso sul “mercato” di nuove realtà socio-artistiche (Cina, India, paesi ex sovietici, Emirati vari) che moltiplicano la domanda di figure professionali da mettere alla guida di musei e centri d’arte. Questo amplia anche la mobilità internazionale, che sull’asse Italia-Regno Unito ha già visto il recente arrivo di Alfredo Cramerotti in Galles, alla Mostyn Art Gallery di Llandudno. Per Manacorda, che assumerà la carica nel mese di aprile, si tratta in realtà di un ritorno – in grande stile – al di là della Manica: tra il 2007 e il 2009 era infatti stato curatore presso il Barbican di Londra. Ora, a soli 37 anni, l’approdo nell’olimpo della Tate family: “sono felice ed emozionato di entrare a far parte dello staff di un’istituzione così prestigiosa come la Tate – ha detto Francesco Manacorda – ma lascio l’incarico di Artissima e il sistema dell’arte contemporanea torinese con rammarico per via dei grandi risultati ottenuti in questi due anni e per le preziose collaborazioni intessute con le altre istituzioni cittadine. Sono orgoglioso di aver contribuito a tracciarne la strada e consolidarne il successo”.
Ora si riaprirà dunque la questione-Artissima, che pareva aver trovato una guida che poteva mettere tutti d’accordo. E per la prima volta, il direttore della fiera lascia senza l’abituale coda di polemiche e di dietrologie subalpine: che succederà? “Stiamo già cercando una figura di grande livello per sostituirlo” rassicurano le istituzioni che “possiedono” la fiera piemontese.

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Redazione

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