Carte Blanche à John M Armleder – All of The Above – Palais de Tokyo, Parigi

Carte Blanche à John Armleder – All of The Above Palais de Tokyo, Parigi 7 ottobre – 31 dicembre 2011 film maker: Cesar Mezzatesta coordinamento: Helga Marsala produzione: Artribune Television Da un’idea di Marc-Olivier Wahler, direttore del Palais de Tokyo, arriva qualche anno fa Carte Blanche, progetto rivolto ad artisti internazionali, a cui viene offerta […]

Carte Blanche à John Armleder – All of The Above
Palais de Tokyo, Parigi
7 ottobre – 31 dicembre 2011

film maker: Cesar Mezzatesta
coordinamento: Helga Marsala
produzione: Artribune Television

John Armleder Carte Blanche à John M Armleder - All of The Above - Palais de Tokyo, Parigi

John Armleder, All of The Above

Da un’idea di Marc-Olivier Wahler, direttore del Palais de Tokyo, arriva qualche anno fa Carte Blanche, progetto rivolto ad artisti internazionali, a cui viene offerta letteralmente “carta bianca”. Ovvero, un’occasione per reinventarsi curatori, concependo un intervento site specific che di fatto arricchisce il palinsesto del Museo: l’artista partecipa alla stesura della programmazione espositiva, ma fornendo uno sguardo assolutamente originale, imprevedibile.
Dopo Ugo Rondinone nel 2007, Jeremy Deller nel 2008 e Adam McEwen nel 2010, lo scorso ottobre ha avuto la sua carte blanche John M Armleder. Il suo All of the Above richiama e capovolge l’espressione idiomatica “None of the Above” (“nessuno dei precedenti”), che è anche il titolo di un’altra mostra curata da Armleder allo Swiss Institute di New York nel 2004.
In quel caso le opere erano tutte pensate nel segno dell’antimonumentalità, distinguendosi per le dimensioni ridotte, tendenti persino all’invisibilità. Un’invisibilità che, nel progetto per il Palais de Tokyo, lascia il posto alle “qualità fotogeniche” dell’oggetto: Armleder decide di utilizzare lo spazio dell’ex Auditorium come un palcoscenico, su cui invita circa 30 artisti a presentare un proprio lavoro. Che si tratti di pittura, scultura o video, ogni elemento risulta otticamente sovrapposto all’altro, secondo un unico punto prospettico rigorosamente frontale.
Ne deriva un effetto d’insieme caotico e compresso, ma al contempo definito. Lungo una direzione univoca, determinata da una sorta di ravvicinato vis à vis tra opera e pubblico, si scandisce lo spazio scenico, secondo ritmi irregolari e atipiche commistioni di stili, generi e geometrie. I fondamenti stessi dell’esporre e del fruire un’opera plastica vengono rimessi in gioco e contraddetti, essendo non più il corpo in movimento e l’occhio immobile, ma esattamente l’opposto. (h.m.)

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, giornalista, editorialista culturale e curatrice. Ha innsegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a…

Scopri di più