In diretta da Lione: prima giornata di anteprima, ottima qualità e intensità nelle due sedi della Biennale

Prima giornata di apertura per la stampa e i professionisti del settore, ieri alla Biennale di Lione. Molto fermento soprattutto alla Sucrière, la sede principale. Code all’apertura, molta gente fino alla chiusura. La qualità delle proposte appare di ottimo livello, l’allestimento travolgente per intensità, ma sempre leggibile. L’impressione è la stessa anche al Mac, l’altra […]

Prima giornata di apertura per la stampa e i professionisti del settore, ieri alla Biennale di Lione. Molto fermento soprattutto alla Sucrière, la sede principale. Code all’apertura, molta gente fino alla chiusura. La qualità delle proposte appare di ottimo livello, l’allestimento travolgente per intensità, ma sempre leggibile. L’impressione è la stessa anche al Mac, l’altra delle due sedi che accolgono la maggioranza delle opere. Qui spicca il confronto tra Marlene Dumas e Alberto Giacometti, oltre alle installazioni più che avvolgenti di Eva Kotatkova e Diego Bianchi; alla Sucrière, molti i punti forti, forse su tutto spicca la messa in scena di Breathe, pièce di Beckett, ripetuta più volte durante la giornata.
Hanno animato la giornata anche le performance di Ernesto Ballestreros, Laura Lima, Marina De Caro e Benjamin Seror, oltre a dibattiti e conferenze e al saluto di Thierry Raspail, direttore artistico, e Victoria Noorthoorn, curatrice.

– Stefano Castelli

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Stefano Castelli

Stefano Castelli

Stefano Castelli (nato a Milano nel 1979, dove vive e lavora) è critico d'arte, curatore indipendente e giornalista. Laureato in Scienze politiche con una tesi su Andy Warhol, adotta nei confronti dell'arte un approccio antiformalista che coniuga estetica ed etica.…

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