Oltre la superrealtà

Artista girovago, Paul Critchley porta avanti da più di dieci anni un progetto decisamente curioso. Il pittore inglese ha deciso di ricostruire la realtà. Sì, ma da un punto di vista, inevitabilmente, pittorico. Fino al 25 settembre in quel di Oldham, in Inghilterra.

Il concetto di simulacro è uno dei più complessi, studiati e discussi degli ultimi cinquant’anni. Un concetto che si lega, inscindibilmente, al rapporto – a volte insoluto, altre solubile – tra realtà e rappresentazione. Se l’iperrealismo ha dato una risposta che oscilla a tratti tra l’uno e l’altro termine, Paul Critchley (Rainford, 1960) decide di porsi nel mezzo. La sua ricerca sulla luce lo porta a segnarne le traiettorie reali, ma esse sono pur sempre dipinte. I suoi oggetti sono apribili, scrutabili, ma non utilizzabili (a parte gli specchi).
L’utilizzabilità è un altro termine fondamentale per l’artista, che sembra cercare un ibrido tra la tela, la mobilia e un loro punto di raccordo situato tra la seconda e terza dimensione. È proprio in quel punto, a cui Critchley è arrivato mantenendo la dimensione prospettica, si che trova il senso del suo ultimo progetto: la totale ricostruzione di un ambiente vitale, in cui tutto si rincorre silenziosamente, e nel quale sembra celebrarsi l’esistenza di un satellite che, come ogni essere vivente e come la casa di Georg Schneider, si muove tra vita e morte.

Gianmaria de Lisio

Oldham // fino al 25 settembre 2011
Paul Critchley – Panoramic interior. Step into the Picture
www.galleryoldham.org.uk

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