Intersezioni di Marca

Da Volterra '73 a una tavolozza fiammante. Doppio appuntamento per Mauro Staccioli, diviso tra Museo Marca e Parco Archeologico di Scolacium. Un confronto inusitato tra storia e contemporaneità a lieto fine. È a Catanzaro che si realizza “la quadratura del cerchio”.

Mani strette dietro la schiena, riflessione solitaria, naso possibilmente all’insù a respirare l’atmosfera circostante, e l’incontro, talvolta increscioso, talaltra armonico, tra storia e contemporaneità. Comincia così la passeggiata nel Parco Archeologico di Scolacium, teatro della sesta edizione (e delle cinque precedenti) di Intersezioni. È un progetto fortemente voluto dalla Provincia di Catanzaro (con il patrocinio della Regione Calabria) che ha portato anno dopo anno, in ordine sparso, artisti come Mimmo Paladino, Tony Cragg, Michelangelo Pistoletto, Jan Fabre, Dennis Oppenheim, Marc Quinn, Antony Gormley, Wim Delvoye e Stephan Balkenhol a confrontarsi, di volta in volta, con quello che è senz’altro uno spazio ricco di complessità. Così affascinante, da sembrare inaccessibile. Così autorevole, da destare una gran paura. Ognuno di loro l’ha interpretato a modo suo, chi bypassandolo, chi rivestendolo di un’aura di sacralità. In fin dei conti, quest’ultimo è stato anche l’approccio di Mauro Staccioli (Volterra, 1937; vive a Milano e Volterra), il più recente protagonista di questa vicenda.
L’artista, già ben noto per i suoi interventi di arte ambientale, si è infatti ritrovato alla Roccelletta di Borgia come un topo nel formaggio. E si vede, quando racchiude fughe di filari di ulivi nel cuore di un cerchio site specific, l’Anello Catanzaro ’11, sfondando lo spazio verso l’infinito. O quando scardina con un dardo monumentale la Basilica Normanna, segandola di fatto con una diagonale. O quando ancora una volta, lascia che uno dei suoi cerchi emerga solo a metà, come se stesse sorgendo dalla terra, nella scena del Teatro Romano (Da sinistra a destra). O quando, infine, interrompe o incornicia la natura circostante, eterna ed evocativa come l’orto dei Getsemani, con Piramidi e Triangoli così trasparenti da essere discreti, che ripetono all’infinito il simbolo della perfezione.

IMG00111 20110723 1947 Intersezioni di Marca

Mauro Staccioli - Cerchio imperfetto - Intersezioni 6, Parco Archeologico di Scolacium

Trinità che viene immediatamente messa in discussione dall’opera che – è proprio il caso di dirlo – quadra il cerchio, il quale – nomen omen – ci mette poco a diventare imperfetto. Una novità arriva con la tavolozza: il rosso infatti compare per la prima volta nella ricerca dell’artista, a significare una processualità in continuo divenire che, anzi, con quest’ultimo intervento viene amplificata.
La mostra prosegue, nell’idea del direttore Alberto Fiz, al Museo Marca di Catanzaro, con un percorso retrospettivo dedicato a Staccioli. Sotto la lente progetti, modelli, disegni, con un’attenzione particolare agli anni ’70, quelli rivoluzionari di Volterra ’73, a partire dalla quale la scultura non è stata più la stessa.

Santa Nastro

Borgia e Catanzaro // fino al 9 ottobre 2011
Intersezioni 6 – Mauro Staccioli – Cerchio imperfetto
a cura di Alberto Fiz

Catalogo Electa
www.intersezioni.org
/ www.museomarca.com

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Santa Nastro

Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

Scopri di più