I coniugi Saudek e le profondità del corpo

L'eccesso sensuale dei corpi, la pelle innervata di simboli di vita e morte, di purezza e perdizione. Come in una poesia di Baudelaire. È la retrospettiva di Jan e Sara Saudek, in corso a Roma, da Mondo Bizzarro Gallery, fino ai primi di settembre.

Se ci fosse una filigrana nella complessità della vita, Jan Saudek (Praga, 1935) saprebbe oltrepassarla con gli occhi, per raggiungere la carne che pulsa e le visioni che racchiude. È proprio a quel nucleo bollente che arriva, lasciando filtrare costellazioni di simboli che poi districa e organizza nell’universo formale che lo ha reso noto. Per la retrospettiva da Mondo Bizzarro, il lavoro del fotografo è affiancato a quello di Sara Saudek, sua assistente, modella, moglie, ma anche fotografa a sua volta. Vicina all’immaginario del marito, lo rivisita secondo una sensibilità femminile, aprendosi a una delicata joie de vivre dove lo sguardo nel profondo è indivisibile dalla semplicità. Peccato che la grande quantità di fotografie esposte costringa a una successione troppo lineare, che tende ad attenuare la tensione visiva. Una maggiore attenzione agli spazi bianchi avrebbe dato un ritmo più intrigante all’allestimento.

Daniele Fiacco

Roma // fino al 4 settembre 2011
Jan Saudek & Sara Saudek – Retrospettiva 1992-2003

a cura di Barbara Collevecchio
www.mondobizzarrogallery.com

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