Chiara Fumai e le sedute spiritiche

Chiude domani una personale oscura e stimolante. Quella che Chiara Fumai ha allestito a Bari, da Muratcentoventidue. Con gli spettri aleggianti di Madame Blavatsky, Valerie Solanas, Rosa Luxemburg…

Se si va a vedere una mostra che nell’invito si riferisce alla Dottrina segreta di Madame Blavatsky, c’è poco da meravigliarsi che il percorso risulti oscuro, a cominciare dal titolo, Valerie Solanas non è nata ieri. La narrazione che Chiara Fumai (Roma, 1978; vive a Milano) mette in scena a Bari è caratterizzata da una trama aperta, oscillante tra realtà e immaginazione, al limite della contraffazione impertinente e cinica. L’immaginario a cui attinge è complesso e personalissimo, e contiene riferimenti filosofici, politici, scientifici e magici. Fra installazione, video e performance, le opere sono accomunate dal desiderio di fuga e dalla correlata necessità di liberazione.

The girl with the blanket è un video che testimonierebbe l’evasione dell’artista dal penitenziario di Oostereiland. Un’operazione avvenuta grazie a una corda ricavata annodando i suoi vestiti, fino a rimanere solo con una coperta addosso. Hänsel, invece, è una casetta-giocattolo da cui, a intervalli regolari, una voce femminile imprecante chiede di essere liberata. La dissoluzione più completa – e per questo fittizia – da ogni possibile costrizione è rappresentata, invece, dalla “smaterializzazione”, evocata in Free like the Speech of a Socialist dalla voce del mitico Houdini, a cui si sovrappone quella della Fumai mentre legge un testo di Rosa Luxemburg, scritto durante il periodo di prigionia e indirizzato all’amica femminista Sophie Liebknecht. E sembra che l’illusione magica non debba essere l’unica.

Anna Saba Didonato

Bari // fino al 30 luglio 2011
Chiara Fumai – Valerie Solanas non è nata a ieri
a cura di Antonella Marino
www.muratcentoventidue.com

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