Ancora fotografia, al quadrato. Europea, ma anche italiana

Reggio Emilia apre le porte ai fotografi: mostre ovunque sotto il segno del tricolore, perché la bandiera lì è nata. Tra professionisti che guidano la rassegna, giovani artisti e i bambini alle prese con una macchina fotografica, la sesta edizione di Fotografia Europea tira le fila degli italici scatti.

Un quadrilatero magenta, al centro il bianco. è il logo di Fotografia Europea. Ma quest’anno è anche una struttura geometrica su cui si è impostato il tema del festival, Verde, bianco, rosso. Una fotografia dell’Italia: il curatore Elio Grazioli insiste molto sui quattro lati della fotografia italiana, il reportage, la moda, la sperimentazione, l’impegno (rappresentati rispettivamente da Mario Dondero, Paolo Roversi, Davide Mosconi e Paola Di Bello) e al centro – provocatoriamente? – ha piazzato una veste candida, bianco papa.
Attorno, una costellazione di piccole esposizioni, dai progetti a quelle collegate, fino al caleidoscopico circuito off aperto ai fotografi amatoriali e disseminato in tutta Reggio Emilia. Ma andiamo con ordine.

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Mario Dondero - Campagne di Reggio Emilia - 1967

Dondero è un fotoreporter: molte immagini in bianco e nero, documenti di un mondo che non c’è più, della società popolare e dei “comunisti di allora”, mescolati ai ritratti e all’autore stesso che fotografava il pubblico durante l’inaugurazione.
Cambio di sede – gli stupefacenti Chiostri di San Pietro – ed ecco Roversi e Mosconi. Il primo è fotografo di moda, ma i suoi scatti sono un prezioso omaggio alla femminilità: nudi delicatissimi e ammalianti accostati a modelle vestite con capi d’alta moda, e ancora primi piani seducenti e raffinati che molto hanno a che fare con il sogno della perfezione. Mosconi è invece sperimentatore, provocatore: gioca con grandi polaroid riunite a formare trittici con due immagini ritrovate e un’opera originale dell’artista. Spiazzante la ricerca sul suo stesso corpo, sulla natura o su situazioni anomale, che gli consente di usare anche cadaveri o di bucare volontariamente i negativi dei suoi autoritratti.

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Paola Di Bello - L’Enigma dell’Ora - 2002 - Civiche Raccolte d’Arte, Milano

Infine Paola di Bello, che lavora nella prospettiva dell’impegno, del coinvolgimento del pubblico e che con Rear Window propone un’analisi urbana delle abitazioni, sfiorando un altro grande must della fotografia, quello del paesaggio.
Ma c’è molto altro: qui accenniamo solo al Grand Tour di François Halard e Cruor. Elegia della carne, di Nino Migliori, una sala suggestiva nei contrasti cromatici, un’operazione di “de-volgarizzazione” espressionista delle interiora di animali macellati.
Una messa a fuoco sull’Italia fotografica, quindi. Peccato solo che il legame tra le mostre non sia immediatamente comprensibile per chi non legge il catalogo. Ma il piacere di vedere una città di provincia animarsi a ogni angolo in nome della fotografia ripaga abbondantemente l’eventuale smarrimento.

Marta Santacatterina

dal 6 maggio al 12 giugno 2011
Fotografia Europea 2011 – Verde, bianco, rosso. Una fotografia dell’Italia
a cura di Elio Grazioli
Sedi varie – Reggio Emilia
Info:
[email protected];www.fotografiaeuropea.it

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Marta Santacatterina

Marta Santacatterina

Giornalista pubblicista e dottore di ricerca in Storia dell'arte, collabora con varie testate dei settori arte e food, ricoprendo anche mansioni di caporedattrice. Scrive per “Artribune” fin dalla prima uscita della rivista, nel 2011. Lavora tanto, troppo, eppure trova sempre…

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